Purtroppo, le mie capacità di introspezione sono pericolosamente
vicine a quelle di un film dei fratelli Vanzina
(ma con meno incassi al botteghino),
quindi la Domanda mi ha lasciato come una statua di sale al Raduno degli Ipertesi:
immobile, e oppresso da un'incalzante sensazione di inutilità e di impotenza
.
Non ricordo come me la sono cavata, forse con la classica risposta "Mah, un po' di tutto..."
Non è vero! Non mi piace "tutto". Ad esempio, oggi ho provato ad ascoltare la Suite
A Love Supreme di John Coltrane,
e sono stato costretto a smettere.
Non sono in grado di distinguere Coltrane da un oritteropo
che ha seguito col muso appuntito una formica fin dentro il bocchino di un sax e si dimena
sbuffando per sfilare la bocca incastrata nello stretto pertugio.
Mi dicono che il Jazz non va ascoltato, ma sentito.
E che Coltrane, in particolare, non va sentito,
ma sentito. Io ho provato ad ascoltarlo, a sentirlo, a
sentirlo, poi l'ho anche sentito, sentito,
sentito,
sentito
e otitnes, ma evidenemente ho sbagliato tutto. Quindi
ho deciso di sentirlo.
E sono passato ad ascoltare qualcos'altro: altro Jazz,
ma
melodico.
Perché, sia ben chiaro, non odio il Jazz: se ascolto
In The Mood
(OK, non è esattamente Jazz),
o
Take Five ho la sensazione di trovarmi al cospetto di qualcosa di
geniale e grande. Tanto più geniale e grande in quanto comprensibile anche a me
, e non solo
a un'élite più attenta alle convenzioni che al gusto
.
Insomma, per piacermi un brano musicale deve avere almeno una delle due qualità aristoteliche: la melodia
o il ritmo.
A riprova
(o a smentita?)
di ciò,
ecco la sequenza di brani musicali che ho ascoltato durante il mio ultimo viaggio in treno:
- A Garota de Ipanema
: perché mai "The Blues Brothers" la relega a musica da ascensore? È un pezzo fantastico,
sia dal punto di vista ritmico che tonale.
- A Love Supreme (John Coltrane)
: saltata per i motivi anzidetti.
- Wish you Were Here (Pink Floyd)
: saltato perché inascoltabile a causa dell'eccessiva rumorosità del treno.
- Selling England by the Pound (Genesis)
: vent'anni fa un mio compagno di classe mi aveva fatto apprezzare il
Progressive Rock, ora ho rispolverato qualche album. Testi piacevoli e curiosi e bella musica, il tutto disperso in un mare
di interludi noiosissimi...
- In the Mood, Chattanooga Choo-choo e altre musiche di Glenn Miller.
- Banana Boat Song, Jamaica Farewell e Matilda di Harry Belafonte.
Nulla di particolarmente nuovo, dunque. Manca tutta la musica classica perché il treno non la consente,
non c'è musica italiana perché le parole mi distrarrebbero, e di solito ascolto musica facendo altro.
L'unica eccezione sono i viaggi in auto, durante i quali canticchio spavaldamente...
A proposito, prima che qualcuno scopra il mio bluff: non ho idea se Aristotele abbia mai
parlato di musica, ma suppongo che se lo avesse fatto ne avrebbe distinto la melodia e il ritmo...
Dal pozzo senza fondo della mia ignoranza, che credo di aver ampiamente dimostrato,
mi riprometto dunque di organizzare un test di Turing. Un amante del jazz di fronte a due cabine:
da una parte Coltrane, dall'altra un oritteropo. E se non trovo l'oritteropo, mi ci metto io:
non sarà mica difficile sbuffare dentro un sassofono!?