Rasomuro.org - Il rumor bianco del Web - 5 febbraio 2008
SCARTi tecnologici
All'epoca dei nostri padri, l'aspetto più duro della vita dei veterinari di campagna era
la necessità di infilare le braccia in pertugi poco
igienici e punto
accoglienti nello sforzo di
sistemare, completamente alla cieca, le gambe di un vitello sul punto di nascere, oppure
un'aderenza nel colon di una mucca.
Temo di averla presa un po' alla larga... Quello che voglio dire realmente è che
quando Sir Alec Issigonis diceva che "un cammello è un cavallo progettato da un comitato"
ancora non sapeva fino a che punto la prodigalità europea in termini di comitati e commissioni
avrebbe infiltrato le proprie assurde idiosincrasie nella vita di ogni cittadino di
questo continente.
Ora è chiaro dove volevo andare a parare? Mi rendo conto che non tutte le storture sono ascrivibili
all'Europa nel suo complesso, ma non voglio nemmeno accanirmi contro una nazione in particolare
(suggerimento: ha dato al mondo grandi cose, ma anche orrori quali il PROLOG e - attraverso un suo cittadino -
il linguaggio ADA, ed è
rimasta la sola a insegnarli nelle sue università).
OK, mi spiego meglio. Torniamo al veterinario di campagna.
Immaginatevi che il dottore debba assistere il difficile
parto di una mucca. Rimbocca le maniche, impugna una corda da avvolgere attorno alle zampe del vitello,
così che alcuni robusti allevatori lo aiuteranno a estrarre il nascituro dalla mamma,
infila il braccio e rovista, cercando di distinguere i dettagli anatomici del nascituro alla ricerca delle zampe anteriori.
È un lavoro sporco, doloroso (le contrazioni sono molto forti) e lungo.
Ecco.
Stasera mi sentivo come quel veterinario quando
,
maniche rimboccate e fronte copiosamente imperlata di sudore che bruciava gli occhi ormai scarlatti,
allungavo
un braccio dolorante dietro un videoregistratore, un cavo SCART nella mano, alla ricerca del giusto pertugio,
del corretto orientamento del connettore, dell'angolazione accettabile
.
Dopo mezz'ora di tentativi alla cieca (gli altri cavi, troppo corti, non mi permettevano di estrarre il VCR
in posizione comoda), una sonora imprecazione accompagnava la conclusione dell'impresa.
Se vi dico che SCART è l'acronimo di Syndicat des Constructeurs d'Appareils
Radiorécepteurs et Téléviseurs, sapete anche quale parte dell'Europa incolpare.
Ventun piedini incassati in un connettore più grande del mio computer più piccolo,
che non offre alcun ausilio tattile o meccanico a un corretto inserimento, con un cavo grosso come il polso
di mio figlio. E tutto questo per vedere un film alla tivù!? E noi ne abbiamo fatto uno standard
(IEC 933-1)?!
E intanto il resto del mondo infilava tre simpatici cavetti colorati e tutto filava liscio, e potevi pure girarli
nei buchi!, mentre noi eravamo troppo occupati a forzare angolosi millepiedi steroidati neri sghembi nelle nostre
apparecchiature audiovisuali
.
Per inciso, mentre noi eravamo distratti e infuriati
le nostre dinamiche aziende di telecomunicazioni, che per una volta
l'avevano imbroccata giusta creando il GSM e gli SMS,
si avviavano a progettare lo standard di trasmissione wireless più
cervellotico del mondo, e purtroppo andavano a occupare una nicchia
ancora libera, e tutto il mondo ne sta
scontando le conseguenze. Si tratta perĂ² di un'altra storia..
.
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